Spazio architettonico e ri-generazione uditiva.

Organizzare uno spazio architettonico valutando l’alleanza con il suono è una risorsa sempre più necessaria quanto ancora spesso trascurata.
Ci limiteremo a fare alcune semplici considerazioni ricordando il rapporto potenziale tra forma (uno spazio) e funzione (la necessità di produrre ambienti con determinate caratteristiche). Nell’atto creativo e multidisciplinare, dar valore a un ambiente soddisfacente in grado di immergere colui che ne fa parte affinché si compia una ri-creazione sul piano sociale e psicofisico individuale, è un intento comune.

Entrare nello “spazio”: le interazioni tra colori, luci, trattamento delle superfici, disposizione degli oggetti e odori testimoniano certamente gli elementi tecnico-emozionali che incidono nel potenziale intrinseco di quello spazio. Ma non è tutto: anche la tipologia dei suoni percepiti, l’acustica della stanza e l’ubicazione dei diffusori acustici stabiliscono un fattore essenziale nell’apprezzamento del “progetto multisensoriale”.

Come distruggere tutto? Non possiamo trascurare che uno spazio architettonico che viene visitato o abitato, per quanto ben concepito nei punti sopra esposti, possa essere completamente stravolto da una singola variabile. Pensiamo ad esempio all’inquinamento acustico; sorgenti sonore “estranee” provenienti dall’interno o dall’esterno sono capaci di deformare le connotazioni positive create e pensate per quello spazio, diventando degli intrusi che disturbano e creano fastidio, condizione che “deforma” quel luogo che diviene invivibile e dal quale non si vede l’ora di uscire. È necessario quindi valutare anche l’impatto sonoro e il rumore ambientale sulla base di una media ponderata tra emissioni diurne e notturne per limitare o inibire di conseguenza il carattere acustico di un territorio che potrebbe alterare la piacevolezza o addirittura la salute di colui che vive, opera o è ospitato in un determinato spazio.

Suono in forma: Una volta salvaguardato l’ambiente per regolamentarne tecnicamente il rumore interno ed esterno, comporre la forma e la funzione del suono, del silenzio e perfino del rumore stesso sul piano della comunicazione emotiva e di trasporto di informazioni, è una condizione ottimale per la veicolazione di messaggi diversi: massimizzare l’attenzione e la concentrazione dell’utente, rilassarlo o invitarlo a prendere parte a qualcosa di unico che lo immerga in uno spazio acustico originale valorizzando e pulendo il senso dell’udito dalle contaminazioni del quotidiano.

Fast and furious? In una società che tende a perdere consapevolezza del dettaglio a causa della velocità delle informazioni, si può guardare alle Spa come luogo di rigenerazione ed equilibrio anche uditivo, componendo delle sonorità che possano rallentare e resettare gli eccessi del vivere d’oggi. Con la composizione di sorgenti sonore studiate e dislocate nello spazio attraverso la diffusione multicanale su più altoparlanti oppure studiate per l’ascolto in cuffia, si promuove il tempo dell’ascolto riformulando anche la funzione biologica del senso dell’udito e di quello dell’equilibrio. Il suono offre un’atmosfera disegnata su uno specifico ambiente finalizzata al rilassamento, all’ampliamento dello spazio temporale, alla meditazione o all’abbassamento dell’attività elettrica del cervello: ecco che il sound designer, a stretto contatto con l’architetto, realizza ambienti sensibili per valorizzare il tempo, gli spazi, l’energia, la psiche e il corpo, atti a creare un ecosistema che ha risvolti benefici sulla salute.

Creiamo ambienti sonori esclusivi. Lasciati coinvolgere dall’unicità di questa esperienza!

cam.tv/robertogirolin